Appena pochi mesi dopo il suo ingresso nella Diocesi di Mantova, il 7 luglio 1885, con una lettera riboccante di zelo, chiamava a raccolta i fedeli per una crociata pro Seminario: si appella al buon cuore dei Mantovani, suggerisce iniziative e attende cooperazione da tutti, ricchi e poveri.
Dice ai poveri: “Vi domando solo ciò che avete: cuore ed amore. So che i vostri danari sono pochi, ma so ancora che voi siete molti; molti grani fanno un cumulo, molte gocce la pioggia, molte note una dolce armonia… Non vi è persona che non possa dare, per il Seminario, un centesimo, un frutto, un legume…“.
Ai ricchi rivolge un invito a larga generosità: “Una volta – Egli scrive – anche le ricche famiglie si gloriavano di dare al Santuario un qualche loro figliolo: che se Dio, ai nostri giorni, come chiamava gli Apostoli dalla barca e dalle reti, fa sentire la Sua voce soltanto sulle povere capanne, chi di voi non vorrà concorrere, almeno con quei beni che Dio vi ha concessi, per conservare la fede? ”.
Fonte: Mons. Cabrini Prof. Gaetano, Canonico dalla Cattedrale di Mantova