In occasione di una solenne cerimonia in San Marco, il Cardinale Sarto aveva indossato i magnifici paramenti cardinalizi, i quali renderanno ancora più attraente la sua alta, distinta figura.
Il rito stava per terminare e l'Eminentissimo doveva passare attraverso il coretto interno per raggiungere il palazzo patriarcale. In tale coretto stava appunto, accompagnato da Gilda Parolin, un giovanotto di Riese, Angelo Gazzola, figlio di un coetaneo (Bepi Pierato), del futuro Papa e Santo. Egli voleva vedere e baciare la Mano al Patriarca, mai veduto, ed in cuor suo il giovanotto (è lui che racconta) ruminava le frasi migliori, in italiano, da dire al Cardinale.
Ecco l'incontro:
"Chi xelo sto tosato?" chiede il Sarto. "Sono ... sono il figlio di ... Gazzola Giuseppe" dichiarò impacciato e rosso in viso, il compaesano di S. Eminenza.
"Gazzola Giuseppe? ... ah! el fiol del Bepo Pierato, te si!". E, sorridente, benedicente, il Cardinale dette la mano a baciare al giovanotto che, ancora oggi, (non più giovanotto), pensa come il Patriarca abbia fatto a ricordare che Gazzola Giuseppe gli era sconosciuto ed invece gli era conosciutissimo 'Bepi Pierato'!
(Ignis Ardens, aprile 1955)