“Dove è assente Dio, la giustizia è esiliata”.
“La società umana, come Dio l'ha stabilita, è composta di elementi diseguali. Di conseguenza è conforme all'ordine stabilito da Dio che vi siano nella società umana dei principi e dei sudditi, dei padroni e dei proletari”.
“Un Sacerdote che non è santo non solo è inutile ma riesce dannoso alla Chiesa”. (citato in Natale Ginelli, La tua via, Edizioni Paoline, 1957)
“Tutti coloro, singoli o associati, che si gloriano del nome di cristiani, devono, se non dimenticano il proprio dovere, alimentare non le inimicizie e le rivalità tra le classi sociali, ma la pace e il mutuo amore.”
“Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!”
“Il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l'errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale”.
"Né vi lasciate ingannare dalle subdole dichiarazioni di altri, che protestano ripetutamente di voler stare con la Chiesa, di amare la Chiesa, di combattere perché il popolo non si allontani da essa, di lavorare perché la Chiesa, comprendendo i tempi, si riaccosti al popolo e lo riguadagni. Ma giudicateli dalle loro opere. Se maltrattano e disprezzano i Pastori della Chiesa e persino il Papa; se tentano ogni mezzo per sottrarsi alla loro autorità, per eludere le loro direzioni, i loro provvedimenti, se non si peritano di innalzare la bandiera della ribellione, di quale Chiesa intendono questi parlare? Non certamente di quella stabilita «super fundamentum Apostolorum et Prophetarum, ipso summo angulari lapide, Christo Iesu», e quindi dobbiamo aver sempre presente il monito, che faceva S. Paolo ai Galati : «quand’anche noi o un Angelo del cielo evangelizzi a voi, oltre a quello che « abbiamo a voi evangelizzato, sia anatema»". (Discorso agli studenti della Federazione Universitaria Cattolica)
“Se qualcuno vuole - e chi non dovrebbe volerlo - che la sua devozione verso la Vergine sia piena e perfetta sotto ogni aspetto, è necessario... tendere con ogni sforzo all’imitazione dei suoi esempi”
"Siate forti per custodire e difendere la vostra fede, quando tanti la combattono e la perdono; siate forti per mantenere in voi il verbo di Dio, e per manifestarlo colle opere, quando tanti altri l’hanno bandito dall’anima; siate forti per acquistare la vera scienza, e per vincere gli ostacoli che incontrerete nell’azione a pro’ dei vostri fratelli. Non abbiate paura che si voglia imporvi dei gravi sacrifici, di proibirvi dei leciti sollazzi; si vuole soltanto rendere veramente cara la vostra età, che è l’età delle belle speranze, di rendere splendida la vostra carriera, così che nell’autunno della vita possiate cogliere copiosi quei frutti, dei quali sono presagio i fiori della vostra primavera; e quindi vi raccomando soltanto di esser forti per conservarvi figli devoti della Chiesa di Gesù Cristo, quando tanti purtroppo, senza forse saperlo, si mostrano ribelli, perché il criterio primo e massimo della fede, la regola suprema e incrollabile della ortodossia è l’obbedienza al magistero sempre vivente e infallibile della Chiesa, costituita da Cristo columna et firmamentum veritatis, colonna e sostegno di verità".
"Fin dai primordi del nostro Pontificato rivolgemmo la massima cura all'istruzione religiosa del popolo cristiano e in particolare dei fanciulli, persuasi che gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provengono dall'ignoranza della sua dottrina e delle sue leggi. I nemici di essa le condannano bestemmiando ciò che ignorano, e molti de' suoi figli, mal conoscendole, vivono come se tali non fossero. Perciò insistemmo spesso sulla somma necessità dell'insegnamento catechistico, e lo promovemmo da per tutto, secondo il nostro potere, sia con le Lettere Encicliche Acerbo nimis e con le disposizioni riguardanti i catechismi nelle parrocchie, sia con le approvazioni e con gli incoraggiamenti ai congressi catechistici e alle scuole di Religione, sia con l'introdurre qui in Roma il testo del Catechismo usato da tempo in alcune grandi provincie ecclesiastiche d'Italia“. (Lettera al Card. Pietro Respighi, dal Vaticano, 18 ottobre 1912)
"[... ] si procuri di restituire il canto gregoriano nell'uso del popolo, affinché i fedeli prendano di nuovo parte più attiva all'officiatura ecclesiastica, come anticamente solevasi“. (da Motu Proprio - Tra le Sollecitudini, 22 nov 1903)
"Che questi sacerdoti [consacrati alle opere di azione cattolica] non si lascino allontanare dalla buona strada, nel labirinto delle opinioni contemporanee, dal miraggio di una falsa democrazia. Che non prendano in prestito dalla retorica dei peggiori nemici della Chiesa e del popolo un linguaggio enfatico, pieno di promesse tanto sonore quanto irrealizzabili. Che siano persuasi che la questione sociale e la scienza sociale non sono nate ieri; che in ogni tempo la Chiesa e lo Stato, in felice accordo, suscitarono a questo scopo organizzazioni feconde; che la Chiesa, che mai tradì la felicità del popolo con alleanze compromettenti, non ha bisogno di liberarsi dal passato, poiché le basta riprendere, con l'ausilio dei veri artefici della restaurazione sociale, gli organismi distrutti dalla Rivoluzione, adattandoli, con lo stesso spirito cristiano che l'ispirò, al nuovo ambiente creato dall'evoluzione materiale della società contemporanea. Infatti i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari né innovatori, ma tradizionalisti“. (da Acta Apostolicae Sedis, Typis Polyglottis Vaticanis, Romae 1910, vol. 2, p. 631)
"Tutti coloro, singoli o associati, che si gloriano del nome di cristiani, devono, se non dimenticano il proprio dovere, alimentare non le inimicizie e le rivalità tra le classi sociali, ma la pace e il mutuo amore“. (da Acta Apostolicae Sedis, Typis Polyglottis Vaticanis, Romae 1910, vol. 2, p. 231)
"La Dottrina cattolica ci insegna che il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l'errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale. Questa stessa dottrina cattolica ci insegna pure che la sorgente dell'amore per il prossimo si trova nell'amore di Dio, padre comune e comune fine di tutta l'umana famiglia, e nell'amore di Gesù Cristo, di cui siamo le membra al punto che consolare un infelice equivale a far bene a Gesù Cristo stesso. Ogni altro amore è illusione o sentimento sterile e passeggero“. (Lettera di San Pio X agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910)
"Il desiderio di pace è certamente un sentimento comune a tutti, e non vi è alcuno che non la invochi ardentemente. La pace, tuttavia, una volta che si rinneghi la Divinità è assurdamente invocata: dove è assente Dio, la giustizia è esiliata; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre la speranza della pace“. (dall'enciclica E supremi, 4 ottobre 1903)
"... i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista“. (dall'enciclica Pascendi Dominici Gregis, 8 settembre 1907)
"La donna che la piasa, che la tasa, che la staga in casa", poi però ha approvato lo Statuto dell'Associazione Donne Cattoliche Italiane.
«Anche per la Signora sarà bene consigliare l’antico proverbio: meglio un fringuello in mano che un tordo in frasca».
A mons. Giovanni Battista Costa (di Propaganda Fide): «Il Santo Padre [ma è egli stesso che scrive] mi ordina di rispondere alla riverita sua del 21 corrente da Imola con queste parole: Non ti curar di loro, ma guarda e passa». ... ad altri scrive: «Per le chiacchiere poi il Santo Padre [ma è ancora egli stesso che scrive] mi ordina di scriverLe a non preoccuparsi, perché se si ascoltassero i si dice o gli hanno detto, si farebbe niente al mondo».
La civiltà “tanto è più vera, più durevole, più feconda di frutti preziosi, quanto è più nettamente cristiana; tanto declina, con immenso danno del bene sociale, quanto dall'idea cristiana si sottrae. Onde per la forza intrinseca delle cose, la Chiesa divenne anche di fatto custode e vindice della civiltà cristiana”
"No, Venerabili Fratelli -- bisogna ricordarlo energicamente in questi tempi di anarchia sociale e intellettuale, in cui ciascuno si atteggia a dottore e legislatore -- non si costruirà la città diversamente da come Dio l'ha costruita; non si edificherà la società, se la Chiesa non ne getta le basi e non ne dirige i lavori; no, la civiltà non è più da inventare, né la città nuova da costruire sulle nuvole. Essa è esistita, essa esiste; è la civiltà cristiana, è la civiltà cattolica. Si tratta unicamente d'instaurarla e di restaurarla senza sosta sui suoi fondamenti naturali e divini contro gli attacchi sempre rinascenti della malsana utopia, della rivolta e dell'empietà: ‘omnia instaurare in Christo'" (Lettera Apostolica Notre Charge Apostolique, 25-08-1910).
"Se non v'è miseria che si possa paragonare a quella di chi ignora la verità di fede, la sola istruzione del Camo può recare l'ordine, la pace, la giustizia e la carità fra gli uomini". (da una lettera di Pio X al Card. Ferrari di Milano, 1910)
"Chi si ribella all'autorità della Chiesa, sotto l'ingiusto pretesto che essa invade i termini dello Stato, impone dei termini alla verità. La Chiesa domina il mondo perché è la sposa di Gesù Cristo. Avendo tutto in comune con lui, ricca dei suoi beni, depositaria della verità, essa sola può rivendicare dai popoli la venerazione e l'amore." (da un discorso rivolto a pellegrini francesi nel 1909; citato in Luigi Salvatorelli, La Chiesa e il mondo, Editrice «Faro», Roma, 1948, cap. XVIII, pp. 131-132)
"Confidente nei suffragi dei santi Pontefici che hanno onorato il nome di Pio con le loro virtù e che hanno difeso la Chiesa con forza e docilità, scelgo di chiamarmi Pio X". [risposta alla domanda del Cardinale decano Luigi Oreglia di Santo Stefano sul nuovo nome pontificale]
"Andrea Giacinto Longhin è uno dei miei figli primogeniti, che ho regalato alla diocesi prediletta [di Treviso], ed esulto tutte le volte che mi si riferiscono le lodi di lui, che è veramente santo, dotto, un vescovo dei tempi antichi, che lascerà nella diocesi un'impronta indelebile del suo zelo apostolico".
"Teresa di Lisieux: Ecco la più grande santa dei tempi moderni" (citato in AA.VV., Teresa di Lisieux. Genio e santità. Edizioni del Teresianum, Roma, 1996)
"… niuno si stupirà ove Noi lo definiamo, affermando esser esso [il modernismo teologico] la sintesi di tutte le eresie." (dall’enciclica Pascendi Dominici gregis, vatican.va, 8 settembre 1907)
"Il desiderio di pace è certamente un sentimento comune a tutti, e non vi è alcuno che non la invochi ardentemente. La pace, tuttavia, una volta che si rinneghi la Divinità è assurdamente invocata: dove è assente Dio, la giustizia è esiliata; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre la speranza della pace". (dall'enciclica E supremi, 4 ottobre 1903; disponibile su Vatican.va)
[Rispondendo all'ambasciatore austriaco presso la Santa Sede principe Schönburg von Hartenstein che, nel 1914, gli chiedeva di farsi mediatore di pace] "L'unico monarca presso il quale potrei presentare i miei buoni uffici è l'imperatore e re Francesco Giuseppe poiché egli per tutta la sua vita fu verso la Santa Sede devoto e leale. Ma appunto presso di lui non posso intervenire poiché la guerra che conduce l'Austria è senza dubbio giusta."
"Quando avrete ‘modernizzato’ la chiesa, quelli che erano dentro se ne andranno, ma quelli che erano fuori non entreranno."
"I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti" (Notre charge apostolique)
"Siate forti! Non si deve cedere dove non bisogna cedere … Si deve combattere, non con mezzi termini, ma con coraggio; non di nascosto, ma in pubblico; non a porte chiuse, ma a cielo aperto."
"Darei in olocausto questa mia povera vita per impedire lo strazio di tante giovinezze, di tanti figli miei" (ultime parole di Pio X).
"Continui strappi si vanno facendo alle pacifiche conquiste della Chiesa, tanto più dolorosi e funesti, quanto più la società umana tende a reggersi con principi avversi al concetto cristiano, anzi ad apostare interamente da Dio" (Lettera Enciclica di San Pio X ai Vescovi d’Italia sull’azione cattolica, 11 giugno 1905)
"I modernisti predicano una carità senza fede, tenera assai per i miscredenti, che apre a tutti purtroppo la via dell’eterna rovina!" (17 aprile 1907)
"La pace, oggi, è più fondata sulla paura che sull'amicizia; è più difesa dal terrore di armi micidiali che dalla mutua alleanza e fiducia tra i popoli! E se la pace fosse, Dio non voglia, domani interrotta, la rovina dell'intera umanità è possibile."
"Nulla adunque deve occorrere nel tempio che turbi od anche solo diminuisca la pietà e la devozione dei fedeli, nulla che dia ragionevole motivo di disgusto o di scandalo, nulla soprattutto che direttamente offenda il decoro e la santità delle sacre funzioni e però sia indegno della Casa di Orazione e della maestà di Dio."
"Essendo, infatti, Nostro vivissimo desiderio che il vero spirito cristiano rifiorisca per ogni modo e si mantenga nei fedeli tutti, è necessario provvedere prima di ogni altra cosa alla santità e dignità del tempio, dove appunto i fedeli si radunano per attingere tale spirito dalla sua prima ed indispensabile fonte, che è la partecipazione attiva ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa."
"Il testo liturgico deve essere cantato come sta nei libri, senza alterazione o posposizione di parole, senza indebite ripetizioni, senza spezzarne le sillabe e sempre in modo intelligibile ai fedeli che ascoltano."
"In generale è da condannare come abuso gravissimo, che nelle funzioni ecclesiastiche la liturgia apparisca secondaria e quasi a servizio della musica, mentre la musica è semplicemente parte della liturgia e sua umile ancella."
"La santa comunione è il modo più breve e più sicuro verso il Cielo. Ce ne sono altre, per esempio l’innocenza; ma quella è per i molto piccoli; la penitenza, ma ne abbiamo paura; resistenza generosa ai giudizi della vita, ma quando vengono, piangiamo e chiediamo che ci siano risparmiati. Una volta per tutti, figli carissimi, il modo più sicuro, più facile e più breve è l’Eucaristia. È così facile accostarsi al santo tavolo, e lì proviamo le gioie del Paradiso"
"Mentre Gesù era gentile nei confronti dei peccatori e di quelli che si sono smarriti, non ha rispettato le loro idee false, per quanto sincere potessero apparire. Li ha amati tutti, ma li ha istruiti per convertirli e salvarli."
"Ma la dottrina cattolica ci dice che il dovere primario della carità non sta nella tolleranza di idee false, per quanto possano essere sincere, né nell’indifferenza teorica o pratica nei confronti degli errori e dei vizi nei quali vediamo affondati i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale e per il loro benessere materiale."
"Vastissimo è il campo dell’azione cattolica, la quale per sé medesima non esclude assolutamente nulla di quanto, in qualsiasi modo, diretto od indiretto, appartiene alla divina missione della Chiesa."
"La Chiesa sa che le porte dell’inferno non prevarranno contro di lei; ma sa ancora che i suoi seguaci saranno sempre coperti d’odio e di disprezzo, come d’odio e di disprezzo fu saturato il divino suo fondatore."
