
La Chiesa cattolica celebra il 21 agosto la festa di San Pio X, un papa influente all’inizio del XX secolo, i cui avvertimenti sull’eresia del 'modernismo' aiutano a far luce sul deterioramento odierno della fede in occidente e sul disprezzo dell’insegnamento della Chiesa, secondo uno studioso cattolico. Pio X, che regnò come papa dal 1903 al 1914 dopo la morte di Leone XIII, assunse la guida della Chiesa all'indomani dell'era dell'Illuminismo, che aveva stimolato movimenti razionalisti e liberali in tutta Europa e nelle Americhe.
Molti dei predecessori di Pio X combatterono alcune filosofie dell’era illuminista, che sembravano essere una minaccia prevalentemente esterna per la Chiesa. Ciò includeva il rimprovero di Papa Gregorio XVI nei confronti del liberalismo negli anni Trenta dell’Ottocento – che vedeva come promotore dell’indifferentismo religioso e del secolarismo – e del Beato Pio IX, che condannò le tendenze verso il naturalismo e il razionalismo assoluto, che cercavano risposte a questioni filosofiche in assenza della rivelazione divina.
Pio X seguì le loro orme, combattendo l’eresia del 'modernismo' nella sua enciclica Pascendi Dominici Gregis del 1907. Questa eresia, ha insegnato, è la pervasione della “falsa filosofia” all’interno dei laici e del clero cattolici, anche all’interno del sistema universitario cattolico e dei seminari, che minaccia i fondamenti della fede stessa. “Il pericolo è presente quasi nelle vene e nel cuore della Chiesa, la cui ferita è tanto più certa quanto più intima è la conoscenza di essa”, ha scritto Pio X. “Inoltre non posano la scure sui rami e sui germogli, ma sulla radice stessa, cioè sulla fede e sui suoi fuochi più profondi”.
Il modernismo, ha spiegato Pio X, è essenzialmente una forma di agnosticismo all’interno della Chiesa, che vede il ragionamento umano come limitato a “cose che sono percepibili dai sensi”. Con l’agnosticismo come fondamento, i modernisti vedono la ragione umana come “incapace di elevarsi a Dio e di riconoscere la sua esistenza, anche attraverso le cose visibili”. “Se ne deduce che Dio non potrà mai essere oggetto diretto della scienza e che, per quanto riguarda la storia, non deve essere considerato come un soggetto storico”, ha scritto il Santo Padre.
Poiché i modernisti sostengono che Dio non può essere compreso attraverso la ragione, ha spiegato Pio X, l’eresia riduce la propria relazione con Dio a una “esperienza dell’individuo”. La fede in Dio, credono i modernisti, è radicata in “una sorta di intuizione del cuore, che mette l’uomo in contatto immediato con la realtà stessa di Dio”. Pio X ha continuato dicendo che questa posizione può essere usata per giustificare qualsiasi religione: “I modernisti non negano ma in realtà ammettono, alcuni confusamente, altri in maniera più aperta, che tutte le religioni sono vere”.
Pio ha definito il modernismo “la sintesi di tutte le eresie” perché quando si applica questo fondamento a tutti gli aspetti della fede – come la divinità di Cristo, i miracoli, la tradizione e la Scrittura stessa – i modernisti promuovono una comprensione in continua evoluzione del dogma “che rovina e distrugge tutta la religione”. “[I modernisti ritengono] che il dogma non solo possa, ma debba evolversi ed essere cambiato. Ciò è affermato con forza dai Modernisti, e come risulta chiaramente dai loro principi”.
Ron Bolster, decano di filosofia e teologia dell’Università Francescana, ha detto alla CNA che la preoccupazione per il modernismo è principalmente radicata nella sua convinzione che “non si possono conoscere le cose di Dio” e che “tutto ciò che possiamo fare è guardare verso la nostra esperienza religiosa interna”. “Se hai una persona religiosa convinta da un modernista che non puoi veramente sapere queste cose, ciò porta a una sorta di disperazione”, ha detto. “Quando le persone ne sono convinte o sono troppo pigre per risolvere la questione, abbandonano la pratica della fede e non hanno più accesso ai mezzi di salvezza che Dio ha messo loro a disposizione”, ha avvertito Bolster.
L’impatto del modernismo sulla società moderna
Bolster ha affermato di ritenere che esista “una connessione molto chiara” tra gli avvertimenti di Pio X contro il modernismo nella Chiesa e il conseguente declino della religiosità nel mondo occidentale, insieme al gran numero di cattolici che dissentono apertamente dall’insegnamento della Chiesa. Un sondaggio del Pew Research Center [in USA] di gennaio 2024 ha rilevato che la categoria religiosa più numerosa negli Stati Uniti è quella dei 'nessuna', che è nessuna religione in particolare. Questi individui costituiscono circa il 28% della popolazione americana, ma solo il 17% delle persone in quella categoria si identifica come ateo. La maggioranza della categoria, il 63%, si identifica come “niente di particolare” e il restante 20% è agnostico.
Anche l’impatto modernista sul cattolicesimo stesso è chiaro. Un sondaggio Pew del 2025 ha rilevato che solo circa due terzi dei cattolici sono certi che Dio esista. Circa l’86% crede che il paradiso esista, ma solo il 69% crede nell’inferno. La maggioranza dei cattolici sostiene l’aborto legale e i matrimoni civili omosessuali. Un sondaggio EWTN/RealClear del 2024 ha rilevato che circa il 52% dei cattolici crede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, mentre il 32% no e il 16% non è sicuro. Tra i cattolici, il dissenso più forte dall’insegnamento sembra essere costantemente la questione della contraccezione, con un sondaggio del 2024 che mostra che il 90% ha usato il preservativo e il 60% ha usato il controllo ormonale delle nascite.
Bolster ha affermato che il dissenso cattolico sulla contraccezione, avvenuto circa 60 anni dopo la pubblicazione dell’enciclica di Pio X, “è stata la prima volta che si è verificato una sorta di dissenso pubblico contro l’insegnamento della Chiesa che ha creato un precedente. Quello è stato davvero il punto di svolta dive vedi per la prima volta [un gran numero di cattolici] dissentire pubblicamente dall’insegnamento della Chiesa”.
Bolster ha osservato che “mettere in discussione l’insegnamento della Chiesa a causa [della convinzione che] non possiamo conoscere [la verità]” è un sintomo importante delle tendenze moderniste. Parlando degli avvertimenti di Pio X sul modernismo, Bolster ha affermato che “il linguaggio di quel documento è sorprendentemente forte” e che il Papa “non usa mezzi termini e la minaccia è reale e le soluzioni sono pesanti”.
Al momento dell'enciclica, Pio X chiese di estromettere i sacerdoti che promuovevano il modernismo e di censurare la promozione di quelle credenze, oltre a istituire comitati diocesani di vigilanza per trovare promotori dell'eresia. Pio X ha anche chiesto una rinascita dell’insegnamento della filosofia scolastica, che secondo lui i modernisti solo “ridicolizzano e disprezzano”. Molti studiosi, come San Tommaso d’Aquino, insegnavano che le persone possono conoscere e comprendere Dio attraverso l’uso della ragione.
L'enciclica rileva inoltre che il Concilio Vaticano I lancia un anatema a chiunque affermi che Dio «non può essere conosciuto con certezza mediante il lume naturale della ragione umana per mezzo delle cose fatte». Bolster ha osservato che Tommaso d’Aquino e altri studiosi sottolineano che i pagani greci come Aristotele e Platone “ragionavano sull’esistenza di Dio” e comprendevano alcune verità limitate su Dio che potevano accogliere senza una rivelazione specifica. “Possiamo sapere per ragione naturale che Dio esiste, che contiene tutte le perfezioni, che è onnipotente e che è illimitato”, ha detto Bolster.
Nonostante l’impatto che il modernismo ha avuto sulla società, Bolster ha affermato che i cattolici dovrebbero “rimanere positivi”. Ha affermato che la facile disponibilità del Catechismo della Chiesa Cattolica e “dei materiali disponibili per insegnare la fede oggi… [sono] motivo di speranza e motivo di dare credito ai vescovi”. “Dobbiamo tornare indietro – intensificare gli insegnamenti della Chiesa”, ha detto.
Fonte: Tyler Arnold in Catholic News Agency (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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