Don Orione lo chiamava il “nostro Papa” per esprimere non solo l’affetto, ma anche l’importanza che ebbe Pio X nella vita sua personale e della nascente Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Pio X riconobbe subito la tempra di apostolo e di santo nel giovane fondatore di Tortona.
"E' un martire", disse di lui al termine del periodo messinese.
L’anno dopo la sua elezione, Pio X affidò a Don Orione la Chiesa di Sant'Anna ai Palafrenieri e nel 1908, quando il terribile terremoto si abbatté sulla Calabria e sulla Sicilia, il Papa lo nominò vicario generale di Messina.
Le due anime sante si capirono, i contatti furono frequenti, le udienze cordiali.
Memorabile l’udienza del 1906, in cui Pio X rivide e annotò le prime Costituzioni. Durante l’udienza privata del 19 aprile 1912, offrì a don Orione la gioia di fare i voti perpetui nelle sue stesse mani:
“Da testimoni faranno il tuo e mio angelo custode”.
La colonia agricola Santa Maria a Monte Mario di Roma e la Parrocchia di Ognissanti, fuori porta San Giovanni, la famosa “Patagonia romana”, sono i più noti campi di lavoro ai quali l’affetto e la stima di Pio X chiamarono don Orione e i suoi figli.
“Ah! Che la memoria del nostro Santo Padre Pio X passi benedetta da tutti i piccoli Figli della Divina Provvidenza, di generazione in generazione!”.
Fonte: DFP in donorione.org
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