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Don Bosco e Pio X: due grandi Santi in un corteo di gloria

 

 

Pio X e San Giovanni BoscoRadio, giornali, televisione hanno diffuso nel mondo la notizia della eccezionale glorifica:ione romana dei due Santi «tanto cari al cuore delle moltitudini cristiane»: il Papa San Pio X e l'Apostolo della gioventù San Giovanni Bosco.

Il Santo Padre Giovanni XXIII, definendo quel tardo pomeriggio dell'11 maggio «sera dì commozione e di amore», non avrebbe potuto esprimere meglio il forte senso di commozione da cui è pervaso l'animo al pensiero delle vie mirabili della Provvidenza che, al compiersi del primo quarto di secolo dalla suprema glorificazione di Don Bosco, ha voluto onorare il Santo Educatore informa eccezionalmente grandiosa e quasi con una seconda canonizzazione.

Chi avrebbe potuto immaginare, anche solo un mese prima, che alle sacre Spoglie di Don Bosco portate a Roma per essere esposte alla venerazione dei fedeli nel sito nuovo Tempio, sarebbero toccati gli onori del trionfo insieme col grande Papa dell'Eucarestia?

Il ragazzo Angelo Roncalli quando, nel 1888, seppe che la Chiesa era in lutto per la morte di uno dei suoi figli più degni, avrebbe mai sognato che un giorno, divenuto Vicario di Gesù Cristo sulla terra, avrebbe tributato a quel santo Sacerdote di cui allora si piangeva la morte, onori trionfali nella Città Eterna?

Tanto meno il santo Pontefice Pio X, il 28 luglio 1907, nell'apporre il suo Placet e la sua firma al decreto che onorava Don Bosco col titolo di «Venerabile», avrebbe pensato che dopo soli 52 anni avrebbe condiviso col santo Prete di Valdocco gli onori di questo nuovo trionfo nell'Urbe; nè quando, il 15 agosto del 1875, Don Bosco aveva invitato il Canonico Giuseppe Sarto a sedersi alla sua povera mensa, aveva potuto immaginare che quel suo Ospite, divenuto Papa ed elevato agli onori degli altari, un giorno l'avrebbe invitato a condividere la sua gloria e i suoi trionfi romani.

«Sera di commozione», dunque, ripensando alle vie mirabili della Provvidenza, che suole esaltare gli umili nelle forme più impensate; ma anche «sera di amore», perché la glorificazione di San Pio X e di Don Bosco fu il trionfo della bontà, la caratteristica forse più spiccata tra le molte che furono comuni ai due amabili Santi. Tutto un popolo è accorso ad inchinarsi riverente al passaggio della bontà. Bastava osservare le folle oranti che facevano ala al loro passaggio: molti s'inginocchiavano, moltissimi si segnavano raccogliendosi in preghiera, non pochi erano commossi fino al pianto: erano romani non più giovani che ricordavano di essere stati benedetti dal Papa della loro fanciullezza, erano mamme che s'intenerivano al pensiero dei loro figliuoli e li offrivano a Don Bosco perché li benedicesse e li preservasse dal male.

La bontà ha un suo fascino: San Pio X e San Giovanni Bosco sono tanto amati dal popolo perché furono buoni, eccezionalmente buoni, sovranamente buoni.

L'imponente sfilata per le vie della capitale

La provvidenziale coincidenza dell'incontro in Roma delle Sacre spoglie dei due Santi Pio X e Don Bosco, fece sorgere l'idea di glorificare insieme e i due luminosi modelli di santità dei tempi nostri», portandone in trionfo le Urne attraverso la maggiore arteria dell'Alma Città: dalla stazione Termini alla piazza San Pietro. Come i Veneziani avevano accolto con giubilo il ritorno del loro antico Patriarca e la popolazione del quartiere Tuscolano l'arrivo dell'Urna di San Giovanni Bosco, così i Romani assecondarono con entusiasmo l'idea e accolsero i due Santi in un tripudio di amore e di gioia che resterà memorabile.

Il sacro corteo si formò tra la stazione e la nostra Basilica del Sacro Cuore. L'Urna di l)on Bosco, amorosamente portata a spalle dai suoi figli, era già stata posta sulla berlina drappeggiata di damaschi, ornata di fiori bianchi e scortata da Parroci di Roma in abiti liturgici, da Cavalieri del S. Sepolcro e da sei carabinieri e da altrettanti agenti di polizia in alta tenuta. Una identica berlina, trainata anch'essa da quattro cavalli morelli con pennacchi bianchi guidati da valletti del Comune in costume e scortata (la otto Vescovi in mitra bianca e da otto guardie nobili in giubba rossa, oltreché dai carabinieri e dalle guardie di polizia, attendeva l'Urna gloriosa di San Pio X all'altezza della stazione. Due fitte ali di popolo erano schierate in via Marsala, tutta pavesata di bandiere, drappi e damaschi, alle finestre e ai balconi. Sotto la, direzione del Prefetto delle Cerimonie Pontificie Mons. Dante, di Mons. Capoferri e del Presidente della Giunta Diocesana, si anelava formando il corteo, a cui erano stati ammessi soltanto i membri del Clero secolare e regolare.

Intanto era giunta da Venezia l'Urna di S. Pio X, accompagnata dal Card. Urbani, dal Ministro Pella e da altri Dignitari. Alla stazione era ad attenderla, insieme con le altre autorità, il Cardinale Confalonieri. Quando anche l'Urna di S. Pio X, tra le acclamazioni della folla, comparve sulla berlina in un trofeo di fiori, questa cominciò a muoversi verso la Basilica del Sacro Cuore, dove il Cardinale Micara, in abiti liturgici, circondato da otto Vescovi in paramenti e mitra bianca e da altri venti Vescovi e Arcivescovi in abito prelatizio, incensò i Corpi dei due Santi, mentre le campane della chiesa, tanto cara a Don Bosco, suonavano a distesa.

Il corteo, aperto da un plotone di motociclisti dei Carabinieri e della Pubblica Sicurezza in alta uniforme e dalla banda della Guardia di Finanza, era composto da due massicce file di Religiosi appartenenti ai vari Ordini e Congregazioni, dagli alunni dei seminari e dei collegi ecclesiastici, dai Sacerdoti e dai Parroci di Roma. Questi ultimi in cotta e stola.

Davanti all'Urna dorata di Don Bosco incedeva, in piviale e mitra, il Vice Gerente S. E. Mons. Traglia. Subito dopo 1' Urna venivano il Rettor Maggiore col suo Capitolo e numerosi Ispettori Salesiani; mentre immediatamente dopo le Sacre Spoglie di San Pio X seguiva il Cardinale Confalonieri, con una trentina di Arcivescovi e Vescovi e numerosissimi Prelati. Una folla straripante di popolo, trattenuta da un drappello di carabinieri a cavallo, seguì riverente e orante le Urne dei due Santi fino in piazza San Pietro.

Il corteo avanzava tra canti, preghiere e uno scampanio che l'ha accompagnato lungo tutto il percorso, mentre la folla che sostava ai lati si manteneva in religioso silenzio, qua e là rotto da applausi.

Sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni attendevano il passaggio del corteo bambine in abito bianco della prima Comunione. Sulla facciata della chiesa di Sant'Andrea della Valle era stato posto un grande arazzo; anche la chiesa del Gesù era addobbata con arazzi e stendardi delle Congregazioni Mariane e dei nobili di Roma. Lungo tutto il percorso le finestre erano imbandierate, dai balconi scendeva una pioggia quasi ininterrotta di petali di rose.

 

 


Fonte: estratto dal Bollettino Salesiano 1 giugno 1959

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