Questo capitolo è soltanto il riflesso delle voci che circolavano nel popolo, vivente ancora Pio X e più accentuatamente dopo la sua morte.
Noi non facciamo altro che raccogliere queste voci come le abbiamo lette e sentite, senza aggiungere nulla di nostro e senza idea d’intralciare o anticipare le conclusioni del processo di Beatificazione che è allo studio presso le supreme gerarchie della Chiesa.
Voce di popolo
"Il popolo è unanime nei suoi voti ma non sta a lui giudicare". Così chiude il Bazin il suo magistrale libro su Pio X. E noi ripigliamo queste parole sottoscrivendole pienamente. I giudizi degli uomini in questa materia valgono quello che valgono. Tuttavia, alcuni secondo la bocca da cui provengono, acquistano maggiore o minore autorità. Il Pastor, che aveva conosciuto Pio X molto da vicino, disse che chiunque lo avvicinava doveva avere la convinzione di trovarsi al cospetto d’un SANTO.
La morte, che abbiamo narrata in altra parte di questo manuale, fu quella di un SANTO. Il più volte citato P. G. Albrecht ha scritto questa parole: "Con piena convinzione facciamo nostra la sentenza che all’annunzio della morte (di Pio X) venne pronunziata da molti: non mi meraviglierei affatto, se, a suo tempo, Pio X fosse innalzato all’onere degli altari". L’ Abate Pierami riferisce vari MIRACOLI, compiuti dal SANTO PAPA in vita e in morte.
Il Console Belga
"Il console belga Sig. Charles Dubbi - scrive l’Abate - da molto tempo soffriva gravemente per un’infezione in tutto il corpo di foruncoli di natura maligna. Egli ricorse a medici e aveva tentato tutti i rimedi per guarire, ma senza risultato. Anzi le sue condizioni andavano peggiorando. La mattina dell’8 Ottobre 1912 la signora Dubbi, non sapendo più a che appigliarsi e disperando di ogni rimedio umano, piena di fede ricorse a Pio X, il quale, richiesto del suo intervento, alzò gli occhi al cielo, pregò brevemente e quindi disse alla signora: «Sarà esaudita in quello che ha chiesto, fiducia, sempre fiducia in Dio» e la benedisse. Tornata a casa piena di speranza, mentre la signora si disponeva a curare suo marito, trovò che questo era guarito completamente e istantaneamente".
«si, si, si»
"In una pubblica udienza, concessa dal Papa. Era presente un uomo con un braccio completamente paralizzato. Invano aveva sperimentato gli aiuti dell’arte medica, invano si era recato a Lourdes per trovarvi salute. Ebbene infine la speranza di essere guarito da Pio X. Quando questi gli fu vicino, l’uomo gli si rivolse con fede e mostrandogli il braccio inerte: «Padre Santo, guaritemi», supplicò. Il Papa sorridendo gli pose la mano sul braccio e quasi carezzandolo, ripeté tre volte: «si, si, si». In quello stesso momento un fremito di vita corse per il braccio, inerte, che improvvisamente distese, ripigliando i suoi liberi movimenti. Era guarito".
La piccola francese
Una bambina di 11 anni, francese, era colpita fin dalla nascita, da paralisi in tutto il corpo e non poteva muoversi. I genitori la condussero a Roma, e, chiesta un’udienza, la presentarono al Santo Padre. Quando la giovinetta fu alla presenza del Pontefice, si sentì ISPIRATA a chiedergli la guarigione e il Papa, uditala, disse: "Che Iddio vi mandi tutto quello che desiderate". In quell’istante un fremito corse per le sue membra e tosto si mise a camminare. ERA GUARITA.
Il Bazin, ci dà questo, raccontato in una maniera ammirabile:
«Quando il Sarto era Vescovo a Mantova, un giorno, trovandosi a Castiglion delle Stiviere, patria di San Luigi Gonzaga, fu condotto in casa dell’economo del collegio, dove aveva desinato. Lì in una culla c’era un bambino di tre anni, malato di febbre tifoidea che i genitori temevano di veder morire. Il Vescovo si accostò e disse al padre: "Non morirà, non morirà Luigi"». Quindi, benedetto il bambino si ritirò. Il bambino, infatti, si rimise e i testimoni non gridarono al miracolo, ma molti dovettero pensare, come in altre circostanze, del tutto somiglianti, della vita di Pio X, che vi sono per il mondo dei misteri dolorosi e misteri gaudiosi".
Misteri dolorosi e misteri gaudiosi
Una suora d’un Monastero di Roma - ancora vivente Pio X - era affetta da infermità, dai medici dichiarata inguaribile. Rassegnata alla sua morte ma tuttavia fidente nella virtù taumaturga del Santo Padre la monaca andò un giorno da una delle sorelle del Papa, forse sperando di ottenere, per questo mezzo, una udienza. La pia Sarto non le rifiutò i suoi buoni uffici ma lì per lì le diede una sottoveste usata dal Pontefice, che la suora gradì molto, portò al Monastero e la sera come una preziosa RELIQUIA si applicò sulla parte malata. MIRACOLO VERO, l’indomani la suora stava già meglio e in breve guarì completamente. Quando la cosa fu riferita a Pio X, Egli dapprima rimproverò dolcemente la sorella poi disse: "Se le cose stanno in quel modo, vuol dire che la suora è più buona di me".
Questi sono alcuni dei Miracoli operati da Pio X in vita. E i MIRACOLATI son la vivi e sani per testimoniarli. Ma più ancora sono i MIRACOLI ottenuti, per INTERCESSIONE DI PIO X, dopo la sua morte.
- Una bambina di tre anni, figlia di un ferroviere abitante a Roma, il 15 Aprile 1915 fu colpita da meningite che la ridusse agli estremi. Il medico disse alla madre: "Faccia tutto quello che può, ma faccia pur conto che la sua bambina sia già morta". La povera madre, costernata, vedendo che non c’era più da sperare dall’opera umana, ricorse all’Intercessione di Pio X, facendo voto di andare in pellegrinaggio alla sua tomba e farvi celebrare una Messa. La figlia cominciò a migliorare e tre giorni dopo era fuori dal letto completamente guarita.
- Il 6 Settembre 1915 la bambina Maria Zappino di San Sebastiano in Spagna, trovandosi presso la nonna a Usurbil venne travolta sotto le ruote di un’automobile e vi rimase come schiacciata. Le ruote del veicolo le erano passate sulla parte superiore della persona ed avevano fatto scempio specialmente della testa. I medici le riscontrarono gravi fratture alla base e in altre parte del cranio, molte ferite al cuoio capelluto e alla faccia, distorsione e slogamento delle mascelle, spezzature dei denti, ecc. Davanti a tale sfacelo i sanitari si trovarono come perduti. Capirono quindi che l’arte umana a nulla avrebbe valso di fronte a quel triste caso. Ma ciò che era follia sperare dagli uomini, lo potè ben CONCEDERE IDDIO AD INTERCESSIONE DI PIO X. La madre della bambina, piena di fiducia, si rivolse al Servo di Dio e collocò una sua RELIQUIA, avuta dal Conte Lariz, sotto il guanciale della figlia. Questa in pochi giorni tornò in perfetta salute, contro le previsioni della scienza e senza gli aiuti di questa.
- Eufrasia Natali, Suora di carità, addetta all’ospedale di Anagni, il 19 Agosto 1918 cade gravemente inferma di colica addominale a tipo appendicolare con minaccia di peritonite che in pochi giorni la ridusse in stato preagonico e comatoso. Il medico propose l’operazione, ma con scarsissima speranza di riuscita. La superiora invitò l’infermiera a raccomandarsi con fede a Pio X e le diede una RELIQUIA del Servo di Dio, che pose sulla parte malata. La povera morente balbettò una preghiera e tosto fu sorpresa da un sonno benefico. Quando si destò era un’altra. Gridò: "Son guarita, son guarita ! Pio X m’ha fatto il MIRACOLO". E quando alle tre dello stesso giorno venne il chirurgo per l’operazione, rimase come sbigottito davanti a quello spettacolo. Ma dovette riconoscere e verificare la realtà della guarigione istantanea.
Testo tratto da «Il Santo Papa Pio X», opera delle biblioteche francescane, Alessandro Francini Bruni,
Unione Francescana, Via dei Cappuccini 28, Firenze, 1936.