Potresti essere un modernista e non saperlo nemmeno. Io lo ero. Beh, una 'quasi modernista'. Sto parlando qui dell'eresia ufficiale del modernismo, non del movimento culturale e artistico. C'è anche l'«era moderna», durata all'incirca dal 1500 al 1945. Ora siamo nell'era postmoderna o post-postmoderna, filosoficamente parlando.
È un peccato che l'appellativo di questa eresia che tutto comprende sia 'modernismo', perché essere contro il 'modernismo' fa sembrare di essere contro la forma d'arte, o semplicemente contro qualcosa di nuovo, migliore o attuale. Per quanto riguarda l'«era moderna», può sembrare che l'eresia modernista sia qualcosa del passato, che è tutt'altro che così.
Quindi, che diamine è l'eresia modernista? Rivolgiamo lo sguardo a Papa San Pio X, che l'ha fissata incisivamente nella sua enciclica Pascendi Dominici Gregis. Il buon papa ha definito il modernismo "la sintesi di tutte le eresie". Affonda e attacca le radici stesse del cristianesimo e quindi ogni ramo del suo grande albero. Il modernismo rifiuta le verità rivelate divinamente, la continuità di qualsiasi tipo, ed è sostanzialmente Darwinismo religioso: tutto sta evolvendo e, quindi, anche ogni aspetto della fede. Continuamente. Ergo, tutto è permesso.
Il modernismo vanta persino un ramo fasullo di teologia chiamato 'teologia del processo', che sostiene che Dio stesso si sta evolvendo. Una volta avevo un professore di teologia che credeva nella teologia del processo. Gli ho detto: "Seguirò un Dio sofferente, un Dio povero, un Dio umile, ma non seguirò un Dio senza senso".
Nella prima metà del 20° secolo, deve essere stato relativamente facile individuare un'idea o un concetto modernista perché la Chiesa cattolica era in allerta a seguito di Pio X e di altri documenti papali che condannavano l'idea che la chiesa aveva bisogno di diventare più simile al mondo. A partire dal 1910, tutto il clero, i pastori, i confessori, i predicatori, i superiori religiosi e i professori nei seminari filosofici-teologici della Chiesa cattolica dovevano prestare giuramento contro il modernismo.
'Roma pensa in secoli' era al culmine. Le cose erano piuttosto statiche (in senso positivo), e le innovazioni audaci spiccavano come un pollice dolorante. (Inoltre, la chiesa e il mondo avevano a che fare con due guerre mondiali.)
Perciò, lo 'Spirito del Vaticano II' (SdV2), bandito da molti dopo il Concilio Vaticano Secondo (1962-1965), aveva poco o nulla a che fare con il Vaticano II. Fondamentalmente era un 'tutto va bene' in nome del Vaticano II e del 'rinnovamento' generale. L'SdV2 era la grande scusa e la coperta che auto-permetteva la sperimentazione religiosa dilagante e pochissimi cattolici lo respinsero.
Tuttavia, quando persone come me, cresciute allo stato brado e confuso all'indomani del Concilio, hanno posato effettivamente gli occhi sui documenti del Vaticano II, sono rimaste scioccate di non trovarci nulla come il SdV2. Sostengo che il SdV2 era semplicemente modernismo con una nuova confezione.
Quale è la mia storia di 'quasi modernista' per un certo tratto della mia vita? Mi sono innamorata dei seguenti slogan che ora nego con tutto il cuore:
- Non essere così negativo.
- La chiesa si sofferma troppo sul peccato.
- Non parliamo più in questo modo.
- Questo era prima del Vaticano II.
- Non lo enfatizziamo più.
- Dio è misericordioso.
- L'inferno è probabilmente vuoto.
- Sappiamo meglio ora.
- Questo è ciò che la chiesa pensava allora; ora siamo andati oltre.
- Non pensiamo più che il mondo sia contro di noi.
- Non siamo più antagonisti nei confronti del mondo.
- Dio non da più castighi.
- Questa è solo una rivelazione privata; la profezia era solo per prima.
- La chiesa non faceva che tenere sotto le persone.
- Non siamo più bambini.
'Tutto va bene' non vola nel Regno di Dio. Il nostro Re benigno e benefico stabilisce il 'giusto ordine e buon governo', in modo divino, attraverso la sua perfetta saggezza per la pace e la prosperità delle sue creature. Gesù Cristo e la fede cattolica non si adattano ai tempi che cambiano. Sono i tempi che cambiano a dover adattarsi a Gesù Cristo e alla fede cattolica.
Il programma e il motto del pontificato di Pio X, 'Ripristinare tutte le cose in Cristo', è rilevante come non mai. La Chiesa cattolica è una monarchia, la Monarchia. Cristo è il Re. Christus Vincit, Christus Regnat, Christus Imperat!
E dimenticavo, rimettete il giuramento, per favore.
Fonte: Suor Helena Raphael Burns, Figlia di San Paolo, master in Media Literacy Education e studi di sceneggiatura all'UCLA
Pubblicato in The Catholic Register (>English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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