Iscrizione al bollettino settimanale

Aforismi / citazioni

 

 

San Pio X di Neilson Carlin“Dove è assente Dio, la giustizia è esiliata”.

“La società umana, come Dio l'ha stabilita, è composta di elementi diseguali. Di conseguenza è conforme all'ordine stabilito da Dio che vi siano nella società umana dei principi e dei sudditi, dei padroni e dei proletari”.

“Un Sacerdote che non è santo non solo è inutile ma riesce dannoso alla Chiesa”.

“Tutti coloro, singoli o associati, che si gloriano del nome di cristiani, devono, se non dimenticano il proprio dovere, alimentare non le inimicizie e le rivalità tra le classi sociali, ma la pace e il mutuo amore.”

“Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!”

“Il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l'errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale”.

"Né vi lasciate ingannare dalle subdole dichiarazioni di altri, che protestano ripetutamente di voler stare con la Chiesa, di amare la Chiesa, di combattere perché il popolo non si allontani da essa, di lavorare perché la Chiesa, comprendendo i tempi, si riaccosti al popolo e lo riguadagni. Ma giudicateli dalle loro opere. Se maltrattano e disprezzano i Pastori della Chiesa e persino il Papa; se tentano ogni mezzo per sottrarsi alla loro autorità, per eludere le loro direzioni, i loro provvedimenti, se non si peritano di innalzare la bandiera della ribellione, di quale Chiesa intendono questi parlare? Non certamente di quella stabilita «super fundamentum Apostolorum et Prophetarum, ipso summo angulari lapide, Christo Iesu», e quindi dobbiamo aver sempre presente il monito, che faceva S. Paolo ai Galati : «quand’anche noi o un Angelo del cielo evangelizzi a voi, oltre a quello che « abbiamo a voi evangelizzato, sia anatema»". (Discorso agli studenti della Federazione Universitaria Cattolica)

Se qualcuno vuole - e chi non dovrebbe volerlo - che la sua devozione verso la Vergine sia piena e perfetta sotto ogni aspetto, è necessario... tendere con ogni sforzo all’imitazione dei suoi esempi

"Siate forti per custodire e difendere la vostra fede, quando tanti la combattono e la perdono; siate forti per mantenere in voi il verbo di Dio, e per manifestarlo colle opere, quando tanti altri l’hanno bandito dall’anima; siate forti per acquistare la vera scienza, e per vincere gli ostacoli che incontrerete nell’azione a pro’ dei vostri fratelli. Non abbiate paura che si voglia imporvi dei gravi sacrifìci, di proibirvi dei leciti sollazzi; si vuole soltanto rendere veramente cara la vostra età, che è l’età delle belle speranze, di rendere splendida la vostra carriera, così che nell’autunno della vita possiate cogliere copiosi quei frutti, dei quali sono presagio i fiori della vostra primavera; e quindi vi raccomando soltanto di esser forti per conservarvi figli devoti della Chiesa di Gesù Cristo, quando tanti purtroppo, senza forse saperlo, si mostrano ribelli, perché il criterio primo e massimo della fede, la regola suprema e incrollabile della ortodossia è l’obbedienza al magistero sempre vivente e infallibile della Chiesa, costituita da Cristo columna et firmamentum veritatis, colonna e sostegno di verità".

"Fin dai primordi del nostro Pontificato rivolgemmo la massima cura all'istruzione religiosa del popolo cristiano e in particolare dei fanciulli, persuasi che gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provengono dall'ignoranza della sua dottrina e delle sue leggi. I nemici di essa le condannano bestemmiando ciò che ignorano, e molti de' suoi figli, mal conoscendole, vivono come se tali non fossero. Perciò insistemmo spesso sulla somma necessità dell'insegnamento catechistico, e lo promovemmo da per tutto, secondo il nostro potere, sia con le Lettere Encicliche Acerbo nimis e con le disposizioni riguardanti i catechismi nelle parrocchie, sia con le approvazioni e con gli incoraggiamenti ai congressi catechistici e alle scuole di Religione, sia con l'introdurre qui in Roma il testo del Catechismo usato da tempo in alcune grandi provincie ecclesiastiche d'Italia“. (Lettera al Card. Pietro Respighi, dal Vaticano, 18 ottobre 1912)

"[... ] si procuri di restituire il canto gregoriano nell'uso del popolo, affinché i fedeli prendano di nuovo parte più attiva all'officiatura ecclesiastica, come anticamente solevasi“. (da Motu Proprio - Tra le Sollecitudini, 22 nov 1903)

"Che questi sacerdoti [consacrati alle opere di azione cattolica] non si lascino allontanare dalla buona strada, nel labirinto delle opinioni contemporanee, dal miraggio di una falsa democrazia. Che non prendano in prestito dalla retorica dei peggiori nemici della Chiesa e del popolo un linguaggio enfatico, pieno di promesse tanto sonore quanto irrealizzabili. Che siano persuasi che la questione sociale e la scienza sociale non sono nate ieri; che in ogni tempo la Chiesa e lo Stato, in felice accordo, suscitarono a questo scopo organizzazioni feconde; che la Chiesa, che mai tradì la felicità del popolo con alleanze compromettenti, non ha bisogno di liberarsi dal passato, poiché le basta riprendere, con l'ausilio dei veri artefici della restaurazione sociale, gli organismi distrutti dalla Rivoluzione, adattandoli, con lo stesso spirito cristiano che l'ispirò, al nuovo ambiente creato dall'evoluzione materiale della società contemporanea. Infatti i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari né innovatori, ma tradizionalisti“. (da Acta Apostolicae Sedis, Typis Polyglottis Vaticanis, Romae 1910, vol. 2, p. 631)

"Tutti coloro, singoli o associati, che si gloriano del nome di cristiani, devono, se non dimenticano il proprio dovere, alimentare non le inimicizie e le rivalità tra le classi sociali, ma la pace e il mutuo amore“. (da Acta Apostolicae Sedis, Typis Polyglottis Vaticanis, Romae 1910, vol. 2, p. 231)

"La Dottrina cattolica ci insegna che il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l'errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale. Questa stessa dottrina cattolica ci insegna pure che la sorgente dell'amore per il prossimo si trova nell'amore di Dio, padre comune e comune fine di tutta l'umana famiglia, e nell'amore di Gesù Cristo, di cui siamo le membra al punto che consolare un infelice equivale a far bene a Gesù Cristo stesso. Ogni altro amore è illusione o sentimento sterile e passeggero“. (Lettera di San Pio X agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910)

"Il desiderio di pace è certamente un sentimento comune a tutti, e non vi è alcuno che non la invochi ardentemente. La pace, tuttavia, una volta che si rinneghi la Divinità è assurdamente invocata: dove è assente Dio, la giustizia è esiliata; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre la speranza della pace“. (dall'enciclica E supremi, 4 ottobre 1903)

"[... ] i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista“. (dall'enciclica Pascendi Dominici Gregis, 8 settembre 1907)

"La donna che la piasa, che la tasa, che la staga in casa", poi però ha approvato lo Statuto dell'Associazione Donne Cattoliche Italiane.

«Anche per la Signora sarà bene consigliare l’antico proverbio: meglio un fringuello in mano che un tordo in frasca».

A mons. Giovanni Battista Costa (di Propaganda Fide): «Il Santo Padre [ma è egli stesso che scrive] mi ordina di rispondere alla riverita sua del 21 corrente da Imola con queste parole: Non ti curar di loro, ma guarda e passa».

... ad altri scrive: «Per le chiacchiere poi il Santo Padre [ma è ancora egli stesso che scrive] mi ordina di scriverLe a non preoccuparsi, perché se si ascoltassero i si dice o gli hanno detto, si farebbe niente al mondo».

La civiltà “tanto è più vera, più durevole, più feconda di frutti preziosi, quanto è più nettamente cristiana; tanto declina, con immenso danno del bene sociale, quanto dall'idea cristiana si sottrae. Onde per la forza intrinseca delle cose, la Chiesa divenne anche di fatto custode e vindice della civiltà cristiana”

"No, Venerabili Fratelli -- bisogna ricordarlo energicamente in questi tempi di anarchia sociale e intellettuale, in cui ciascuno si atteggia a dottore e legislatore -- non si costruirà la città diversamente da come Dio l'ha costruita; non si edificherà la società, se la Chiesa non ne getta le basi e non ne dirige i lavori; no, la civiltà non è più da inventare, né la città nuova da costruire sulle nuvole. Essa è esistita, essa esiste; è la civiltà cristiana, è la civiltà cattolica. Si tratta unicamente d'instaurarla e di restaurarla senza sosta sui suoi fondamenti naturali e divini contro gli attacchi sempre rinascenti della malsana utopia, della rivolta e dell'empietà: ‘omnia instaurare in Christo'" (Lettera Apostolica Notre Charge Apostolique, 25-08-1910).

Se non v'è miseria che si possa paragonare a quella di chi ignora la verità di fede, la sola istruzione del Camo può recare l'ordine, la pace, la giustizia e la carità fra gli uomini". (da una lettera di Pio X al Card. Ferrari di Milano, 1910)

 

 

 

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