“Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32)
Domenica 15 novembre 2020 celebriamo la IV Giornata Mondiale dei Poveri. Questo tempo di pandemia ci chiede di ripensare il nostro agire, mettendo in campo la nostra creatività per continuare a portare avanti il nostro desiderio di Bene per i più poveri.
Possiamo stare distanti fisicamente ma vivere una comunione profonda spiritualmente e creare una fitta rete di prossimità virtualmente! Per questo, in occasione di questa Giornata, ti proponiamo di aderire ad un semplice virtual flash mob:
- Scarica l’immagine pensata da Caritas Treviso per la IV giornata mondiale dei poveri;
- Impostala come immagine del tuo profilo e condividila nello stato WhatsApp per tutta la giornata di Domenica 15 novembre;
- Condividila con i tuoi contatti whatsapp per invitarli ad aderire al virtual flash mob;
- Pubblicala sui social inserendo gli #hashtag: #GIORNATAMONDIALEPOVERI e #Tendilatuamanoalpovero scrivendo la frase “esserci quando è il momento, non quando si ha un momento” oppure condividendo un tuo pensiero di fratellanza su questo tema.
Sarà bello, domenica, sentirci in comunione nella preghiera per i fratelli più poveri e colorare i nostri luoghi virtuali con questo semplice gesto! Facciamo rete, il distanziamento può essere solo fisico e non sociale!
Dal Messaggio di Papa Francesco per la IV Giornata mondiale dei Poveri (2020):
«Tendere la mano fa scoprire, prima di tutto a chi lo fa,
che dentro di noi esiste la capacità di compiere gesti che danno senso alla vita» (5)
«Tendere la mano è un segno: un segno che richiama
immediatamente alla prossimità, alla solidarietà, all’amore» (6)
«Questa pandemia è giunta all’improvviso e ci ha colto impreparati,
lasciando un grande senso di disorientamento e impotenza.
La mano tesa verso il povero, tuttavia, non è giunta improvvisa…
Non ci si improvvisa strumenti di misericordia.
È necessario un allenamento quotidiano, che parte dalla consapevolezza
di quanto noi per primi abbiamo bisogno di una mano tesa verso di noi» (7)
Preghiera a Dio e solidarietà con i poveri e i sofferenti sono inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Pertanto, il tempo da dedicare alla preghiera non può mai diventare un alibi per trascurare il prossimo in difficoltà.
Ogni anno, con la Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Francesco ritorna su questa realtà fondamentale per la vita della Chiesa, perché i poveri sono e saranno sempre con noi per aiutarci ad accogliere la compagnia di Cristo nell’esistenza quotidiana. “Tendi la mano al povero”, dunque, è un invito alla responsabilità come impegno diretto di chiunque si sente partecipe della stessa sorte.
È un incitamento a farsi carico dei pesi dei più deboli, come ricorda San Paolo: «Mediante l’amore siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Portate i pesi gli uni degli altri» (Gal 5,13-14; 6,2). Non si tratta di un’esortazione facoltativa, ma di una condizione dell’autenticità della fede che professiamo.
Fonte: Caritas Tarvisina