L’annuncio di ieri 16 luglio 2020 a mezzogiorno, da parte del vescovo Michele Tomasi, nella cattedrale di Treviso, scelta per permettere a tutte le persone convocate di partecipare: mons. Adriano Cevolotto è stato nominato dal Papa nuovo pastore della diocesi di Piacenza – Bobbio.
La comunicazione è stata data in contemporanea nella Sala stampa Vaticana e nella sede del vescovado di Piacenza, dal vescovo Gianni Ambrosio, che ha rassegnato le proprie dimissioni al Papa per raggiunti limiti di età.
Hanno voluto essere presenti anche i due vescovi emeriti di Treviso, che con mons. Cevolotto hanno collaborato: mons. Gianfranco Agostino Gardin e mons. Paolo Magnani.
Mons. Adriano Cevolotto, 62 anni, originario di Roncade, sacerdote da 36 anni, ha ricoperto negli anni a Treviso numerosi e importanti incarichi. Dal 2014 vicario generale, stretto collaboratore prima del vescovo Gardin ed attualmente del vescovo Tomasi, mons. Cevolotto è stato parroco a Castelfranco Veneto. In precedenza era stato rettore del Seminario di Treviso per 5 anni e segretario del vescovo Magnani.
Un lungo applauso dei presenti ha seguito l’annuncio della nomina da parte del vescovo Michele, a testimonianza della gioia e della stima e gratitudine verso mons. Cevolotto per il prezioso servizio donato alla diocesi di Treviso in questi anni.
Il vescovo Michele ha iniziato il suo intervento con una preghiera di Charles De Foucauld (“Donami di conoscere Gesù”), che sarà proclamato santo il prossimo anno, una figura molto cara a mons. Cevolotto, del quale il Vescovo ha riconosciuto il vero amore per la Chiesa e la passione pastorale. “Portati dietro la parlata trevigiana, il cuore e la mente da parroco – il suggerimento del vescovo Tomasi -, la dimensione giusta per un presbitero che diventa pastore della Chiesa, portati il gusto e l’umiltà dell’incontro con le persone semplici che scoprono in te un amico, portati l’amore per Castelfranco, per il Seminario, la lealtà e il servizio nei confronti dei preti. Il periodo della pandemia ci ha costretti a condividere tanto, ci ha portati a una collaborazione ancora più stretta: abbiamo celebrato quotidianamente l’Eucaristia, condiviso la mensa e molte ore di lavoro insieme. Ho apprezzato la cordialità, l’ironia, la vita di preghiera. Grazie”.
E ha concluso il suo saluto, il vescovo Michele, con le parole di Davide Rossanese, un giovane con la sindrome di down, amico di mons. Cevolotto che, quando quest’ultimo ha lasciato Castelfranco per diventare vicario generale, ha scritto una preghiera, chiedendo al Signore di “accompagnare lui nel suo nuovo incarico. Sostienilo e guidalo affinché senta il nostro abbraccio attraverso il tuo, come io e i miei cari abbiamo sentito il tuo abbraccio attraverso il suo”.
Il vescovo emerito di Treviso Paolo Magnani ha ricordato la vita di famigliarità con mons. Adriano, per nove anni suo segretario. Mons. Magnani si è detto felice per questo nuovo vescovo trevigiano chiamato a governare una diocesi italiana, accanto ad altri di origine trevigiana che hanno servito diverse diocesi nel mondo o sono stati impegnati nella diplomazia vaticana. Una ricchezza, questa, secondo mons. Magnani, che deriva da una tradizione diocesana che ha sempre curato la formazione del proprio clero. “Ecco la spiegazione, ecco i frutti! – ha esclamato -. Una scelta prima di tutto vocazionale e sacerdotale”.
Mons. Gardin ha avuto mons. Cevolotto come vicario generale per 5 anni: un’intensa collaborazione e condivisione. “Ti auguro di fare ancora più intensamente l’esperienza del pastore, di essere accanto alle persone, di annunciare Gesù Cristo, di fare comunione, perché è bello stare accanto alle persone: si sente palpitare il cuore del Buon Pastore che è Gesù”.
Mons. Cevolotto ha preso la parola con grande emozione, ringraziando per la numerosa presenza e per l’affetto. “La sensazione è di essere di fronte a una parete in montagna e di non vedere appigli, ma poi si comincia a salire e un po’ alla volta la strada si apre”. Il neovescovo ha poi ringraziato il Santo Padre “per la fiducia che ha espresso nella mia persona. Quello che sono lo devo a questa terra. Grazie a questa mia diocesi, a questo presbiterio che mi hanno generato nella fede e plasmato nell’identità presbiterale. Tutte le persone incontrate, le realtà, le associazioni sono state come le dita delle mani del vasaio, il Signore, di cui lui si è servito. Penso con gratitudine a questa storia. Pregate per me. E’ una bella sfida quella che ci attende in questo tornante della storia. Ho inviato un messaggio alla Chiesa di Piacenza Bobbio, esprimendo il desiderio di fare insieme questo cammino. Il Signore della storia ci sostenga ad osare”.
Il messaggio alla diocesi di Piacenza Bobbio
Mons. Cevolotto ha inviato un saluto “cordiale e trepidante alle sorelle e ai fratelli in Cristo della Chiesa che è in Piacenza-Bobbio”. Ecco alcuni stralci del suo messaggio:
“Oggi il Risorto si affaccia alla mia esistenza di prete – ha sottolineato – con una nuova vocazione: una chiamata a seguirlo che prevede un lasciare ed insieme è sostenuta da una promessa. La promessa di un centuplo. Ma questo centuplo c’è già! Siete voi. La promessa la vivremo insieme. La promessa del Signore è una Chiesa con una lunga storia sulla quale desideriamo costruire il futuro in una memoria grata”.
E riferendosi alla pandemia che ha colpito duramente il territorio piacentino, mons. Cevolotto scrive: “Giungo tra voi e trovo una comunità cristiana e presbiterale segnata dal lutto. Ma allo stesso tempo attraversata e rafforzata dalla testimonianza di carità e di dedizione di tante persone. Il mio saluto va innanzitutto a chi è stato attraversato nella propria carne e nei propri affetti dalla sofferenza”.
Non ha mancato di rivolgere poi “un saluto pieno di sincera gratitudine al Vescovo Gianni che mi ha preceduto e dal quale raccoglierò la passione per Gesù e il suo Vangelo e il testimone della fedeltà apostolica”.
Insieme ai sacerdoti, ai diaconi, ai consacrati, ai missionari, ai seminaristi e ai giovani, mons. Cevolotto ha voluto ricordare i genitori, gli sposi, e anche coloro che “per vari motivi si sentono poco o per nulla partecipi della vita ecclesiale. Il mio cordiale saluto e l’auspicio che potremo percorrere insieme sentieri di umanità, che potremo pensare e condividere progetti di convivenza civile, sociale e culturale, per aiutare la città e il territorio a ripartire con uno sguardo fiducioso verso una direzione da cercare insieme”.
L’annuncio a Piacenza del vescovo Gianni Ambrosio
“Al caro fratello Vescovo Adriano va il saluto mio personale, insieme a quello dei sacerdoti e diaconi, dei membri della Vita consacrata, dei fedeli della comunità ecclesiale e di tutti i cittadini di Piacenza e del territorio diocesano”: così il vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio, da oggi Amministratore apostolico della diocesi, ha salutato mons. Cevolotto, annunciando la sua nomina, nella cattedrale cittadina. “Lo accogliamo con grande gioia – ha aggiunto – e gli diciamo: “Benvenuto nel nome del Signore”. Da questo momento gli garantiamo la nostra quotidiana preghiera per sostenerlo nella missione che il Signore Gesù, Pastore dei pastori, ha affidato alla Chiesa, mandata ad annunciare e testimoniare l’amore di Dio che vuole salvi tutti gli uomini. Gli assicuriamo la nostra disponibilità a lavorare con lui per l’importante missione di Pastore di questa Chiesa. Il popolo piacentino ha una lunga storia di fede, di vita buona, di carità vissuta nel quotidiano, di laboriosità e di intraprendenza. In questo periodo così tribolato a causa della pandemia i piacentini hanno saputo dimostrare una grande solidarietà e una straordinaria generosità che sono le premesse per una rigenerazione della vita della nostra comunità”.
Fonte: Diocesitv.it
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