Molto sentita e partecipata la festa di San Pio X! Un grazie sincero a quanti hanno collaborato, particolarmente all’Arcivescovo di Trento Mons. Lauro Tisi, per la sua bella testimonianza e a don Antonio Guidolin per aver curato le riflessioni e le preghiere a commento della processione.
Ho chiesto a Suor Franca che mi comunicasse come ha vissuto la celebrazione.
La ringrazio per la sua disponibilità.
Don Giorgio
Sono una cittadina di Riese Pio X ormai assente dal paese da circa 56 anni. Vi ritorno, di tanto in tanto per una visita ai fratelli e per partecipare a qualche ricorrenza o celebrazione particolari della parrocchia. Una di queste celebrazioni, a cui partecipo con vero godimento spirituale ogni anno, è la festa di S. Pio X: festa eminentemente religiosa capace di attirare, specie la sera, centinaia di persone devote del Santo Papa.
Il 21 agosto del 2018, puntualmente, alle 19.30, ero in chiesa in attesa della celebrazione eucaristica e della solenne processione con la statua di S. Pio X. La preghiera del Rosario riempiva l’attesa e creava un clima di sacralità che bene si addiceva alla circostanza. Le note dell’organo e il canto di inizio della messa hanno continuato a far pregare i presenti che ormai gremivano il luogo sacro e hanno accompagnato l’entrata di Sua Eccellenza mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento.
La sua persona ha ispirato subito confidenza, cordialità; doti che si sono rivelate anche durante la celebrazione, soprattutto nel momento dell’omelia in cui, riferendosi alla 1^ lettera di Paolo ai Tessalonicesi, ha richiamato con calore la passione dell’Apostolo per l’annuncio del Vangelo, la sua tenacia coraggiosa e forte che non l’ha fatto indietreggiare di fronte alle difficoltà, la sua tenerezza di padre che avrebbe voluto dare la sua vita pur di condurre i Tessalonicesi a Cristo, tanto gli erano divenuti cari. Naturalmente tutto è stato applicato alla persona e alla spiritualità di S. Pio X. “Instaurare omnia in Christo”, recita il suo motto.
Il Vangelo da annunciare, ha ricordato l’arcivescovo, è proprio Cristo, speranza certa di ogni uomo e di tutta la Chiesa; vita nuova che permette di guardare alla storia con occhio ottimista, perché il Cristo Risorto ha già immesso in essa quel germe di novità che la conduce verso il suo compimento e che pone lo sguardo sui limiti e peccati, anche della Chiesa stessa, con estrema misericordia. La storia, ormai, è nelle mani di Dio; guardarla come già salvata significa dare un senso alla vita, dare energia alla nostra azione nella storia, attendere il compimento come il dono supremo che porterà Dio in tutti.
La celebrazione eucaristica è continuata, accompagnata dai canti della corale della collaborazione, partecipata da numerosi sacerdoti originari di Riese e non, dalle autorità comunali, dalle Dame dell’UNITALSI che vantano in S. Pio X il loro primo protettore, da gruppi di Scouts che hanno partecipato al pellegrinaggio a Lourdes, da un gruppo di giovani che ha curato la lettura della Parola di Dio, da persone di ogni età: la chiesa era gremita così come erano gremiti il sagrato e i lati della strada principale del paese.
Infatti, all’uscita della processione, ci siamo trovati immersi in un bagno di folla che si è unita ordinatamente e silenziosamente, alle persone che erano già in chiesa. Non un chiacchiericcio, non una distrazione, ma gente che cantava e ascoltava...Il nostro piccolo pellegrinaggio dalla chiesa alla casa di S. Pio X è stato accompagnato da letture, commenti e preghiere che hanno affrontato il tema “I giovani e la comunità educante”. In obbedienza a papa Francesco e in vista del prossimo Sinodo sui giovani, anche il parroco di Riese, mons. Giorgio Piva, ha voluto porre sotto la protezione del Santo i giovani della collaborazione e la comunità tutta, perché, sull’ esempio di Pio X, quest’ultima, si prenda cura dei giovani stessi.
Al termine della processione, l’Arcivescovo si è fermato sui gradini antistanti la chiesa. Ha risposto al grazie e al saluto del parroco don Giorgio affermando di essersi trovato bene a Riese e di desiderare di ritornarvi ancora. Dopo il bacio della reliquia del Santo da parte dei sacerdoti, spinto dalla sua naturale cordialità, don Lauro (così vuole essere chiamato) si è avvicinato alla folla salutando soprattutto qualche disabile, qualche anziano e anche me, Suora di Maria Bambina che, forse, gli ricordavo le Suore della Casa Provincializia di Trento con cui era in amicizia.
Le note dell’inno a S. Pio X hanno accompagnato la lunga processione per il bacio della reliquia dei fedeli. Risento ancora l’invocazione che fa bene al cuore, un atto di fede che unifica la vita personale e comunitaria in Lui, il Signore della storia: “Cristo è la salvezza, Cristo è l’amore, in Lui il mondo rinasce per la vita eterna”; rivedo ancora le luci rosse accese sui davanzali delle case, i fiori e l’illuminazione della “Casetta”...Pio X è il nostro santo, quello della “porta accanto” anche se è vissuto, da papa, a Roma.
Guardare a Lui è imparare a unificare la nostra vita in Cristo, centro e ragione di vita della nostra fede. Ci aiuti a crescere nella fiducia in Dio, nella ricerca della pace, dell’unità, del servizio umile e nascosto; soprattutto ci faccia comprendere che la fede si vive “insieme”, dentro una comunità, la chiesa, dove ognuno trova il suo posto e può donare e ricevere da coloro che condividono la stessa fede e che si chiamano “fratelli”.
Non sono mancate parole di ringraziamento rivolte a tutti coloro che hanno collaborato per la
buona riuscita della festa. Personalmente ho ringraziato Dio Padre per l’amore con cui ci accompagna; un amore che supera le nostre indifferenze e i nostri rifiuti della sua paternità e si fa trovare da chi lo cerca con cuore sincero. Ho invocato sul mio paese e sui suoi abitanti la sua benedizione, perché nelle famiglie e in ogni ambiente di vita si ritorni a quei valori cristiani che danno pienezza e significato alla vita. Maria Assunta, venerata nel santuario delle Cendrole, assicuri a tutti un santo incontro con suo Figlio Gesù.
Clicca per le foto dell'evento.